La Casa – Il risveglio del male, recensione Evil Dead Rise: la saga horror di Sam Raimi riparte col botto
Leggi la recensione di Blogo de La Casa – Il risveglio del male (Evil Dead Rise), il nuovo horror ispirato alla saga di Sam Raimi che torna con un sequel diretto da Lee Cronin (Hole – L’abisso).
La Casa – Il risveglio del male aka Evil Dead Rise ha finalmente debuttato nei cinema italiani per la gioia dei molti estimatori del Sam Raimi formato horror. Dopo una trilogia epocale, un ottimo remake e una serie tv a dir poco folle, arriva un sequel ad alto tasso gore che sorprende e rilancia il franchise, mostrando come la saga di Sam Raimi può continuare anche senza l’icona horror Ash Williams di Bruce Campbell, ampliando l’universo lovecraftiano ormai iconico a base Deadites, Necronomicon e magia nera.
Gli esordi con la trilogia originale
Tutto inizia nel lontano 1981 con l’esempio del perfetto connubio low-budget e film di culto, l’originale Evil Dead – La Casa racconta le vicissitudini di un quartetto di amici in vacanza in un’isolata baita che per errore evocano spaventosi demoni lovecraftiani. Nato dal cortometraggio “Within the woods”, in seguito ampliato e poi pompato in 16 mm, “Evil Dead” girato da un giovanissimo Sam Raimi e alcuni compagni d’università con solo 350.000 dollari, omaggia i grandi cult horror degli anni’70 e lo scrittore Lovecraft con la sua personalissima mitologia demoniaca fatta di mostruose e invisibili divinità che nel film di Raimi, omaggiando anche il filone della possessione demoniaca, deformano mostruosamente i corpi di cui prendono possesso. Qui entrano in gioco gli effetti speciali in questo caso eccessivi, estremi e barocchi, curati dallo stesso Raimi e dall’amico Bart Pierce. i due riempiono lo schermo e ricoprono i poveri attori con litri di lattice e sangue finto, oltre a sciorinare arti amputati e teste mozzate. Da antologia la performance dell’attore Bruce Campbell che lancerà l’icona horror Ash Williams.
La Casa 2, secondo capitolo della trilogia datato 1987 e titolato in originale Evil Dead 2 – Dead by Dawn, segna un cambio di direzione per il franchise, con un tono che passa dal grottesco ad una sorta di digressione horror “cartoonizzata” in un surreale stile Looney Tunes da incubo, per quello che in realtà oltre ad essere un sequel del cult del 1981 ha in sé anche alcuni elementi tipici degli odierni reboot. Raimi spinge l’acceleratore sul demenziale, con bulbi oculari lanciati in aria che finiscono in bocca ai protagonisti, mani amputate e possedute che prendono vita mostrando il dito medio al terrorizzato protagonista, teste di cervo impagliate che sghignazzano [Morti che escono dalle fosse! Sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme! Masse isteriche!] ah no scusate quello era un altro film. “La Casa 2” sarà preambolo di quella che diventerà una fumettosa incursione nel fantasy del terzo capitolo, L’armata delle tenebre, che se collegato a doppio filo al secondo film, prende con decisione ulteriore distanza dall’efferato e brutale capitolo originale del 1981, ma resta uno dei migliori esempi di come fantasy e horror siano connaturati e diventino creativamente compatibili seppur esprimendosi agli estremi; nel caso dell’Ash medievale, Raimi paga tributo al maestro Ray Harryhausen con mostri animati a passo uno, in particolare un esercito di scheletri che ammicca a quelli del classico Gli Argonauti.
Il remake di Alvarez e Ash sbarca in tv
Nel 2015 il franchise è tornato con la strepitosa serie tv Ash vs. Evil Dead che ha regalato ai fan di lunga data una nuova folle, grottesca e sanguinosa cavalcata tra demoni, possessioni e un apocalisse imminente. La serie ha riscosso un grande successo sia tra fan dei film originali sia da parte della critica, purtroppo dopo tre stagioni e soli 30 episodi la serie viene cancellata, con un amareggiato Bruce Campbell che dopo la chiusura annuncia il suo ritiro definitivo dal ruolo di Ash (tranne che per i ruoli da doppiatore). Nel mezzo c’è stato il reboot La Casa (Evil Dead) del regista Fede Alvarez uscito nel 2013, un dignitoso horror capace di non far rimpiangere troppo i film originali, ma la sua “modernità” lo ha reso più un sentito omaggio e un titolo a sé stante rispetto all’approccio Raimi/Campbell, che per fortuna abbiamo ritrovato appieno nel nuovo sequel, infatti “La Casa – Il risveglio del male” (Evil Dead Rise) si ricollega direttamente all’Evil Dead del 1981 senza però esserne un rifacimento.
Evil Dead Rise rianima il franchise
“Evil Dead Rise” è ambientato in un fatiscente palazzo che sta per essere demolito dove vivono una madre single e i suoi tre figli; la visita inattesa della sorella di lei, un violento terremoto e la scoperta di un inquietante libro di magia nera scateneranno l’inferno in Terra condito da possessioni demoniache, smembramenti e, letteralmente, ettolitri di sangue che raggiungeranno l’apice in una sontuosa citazione al cult Shining.
“Evil Dead Rise” ci è piaciuto nella sua interezza, ma se dobbiamo evidenziare un difetto, il prologo ambientato nella casa sul lago è sembrato un po’ troppo dissonante dall’atmosfera del resto del film, sembrava qualcosa di più adatto ad un Venerdì 13 rispetto a quello che il talentuoso regista Lee Cronin stava “cucinando” per i fan di Evil Dead. Già conoscevamo Cronin grazie al suo intrigante esordio Hole – L’abisso, un horror suggestivo e spiazzante che si rivelerà a sorpresa una sorta di digressione sulla figura del doppelganger in stile L’invasione degli Ultracorpi. La sintonia con il genere dimostrata in quella circostanza dal regista irlandese sarà confermata quando sarà chiamato ad esplorare l’universo di demoni e magia nera creato da Raimi, universo che il regista sembra conoscere a menadito da vero fan, molto di più di Fede Alvarez regista del remake del 2013, infatti “Evil Dead Rise” è stracolmo di citazioni e strizzatine d’occhio ai due film originali, ma la scelta vincente è stata quella di dare al film un’ambientazione urbana che risulta davvero come una boccata d’aria fresca per la narrazione, con sequenze che ci hanno ricordato per suggestioni e impatto visivo cult come l’italiano Demoni 2 e i francesi Alta Tensione e La Horde.
“Evil Dead Rise” oltre ad essere citazionista quel tanto che basta per mandare in brodo di giuggiole i fan di lunga data del Raimi horror, presenta anche un elemento in grado di aprire ad un notevole potenziale futuro per il franchise. La scelta di ventilare l’ipotesi che ci siano in giro più volumi del famigerato “Necronomicon ex-Mortis” apre a potenziali scenari futuri pressoché illimitati, con il testimone che ora torna a Raimi; a quanto pare il regista e produttore sta già stilando una “bibbia” sul suo universo per aiutare futuri registi che vogliano cimentarsi con il suo franchise a sfruttare appieno tutto questo potenziale immaginario orrorifico. Nel frattempo, se ci sarà occasione, Raimi potrebbe girare un Evil Dead 4 riportando per un’ultima volta Bruce Campbell sul grande schermo nei panni di Ash, poiché molti fan nonostante il ritiro ufficiale di Campbell dal ruolo, non hanno perso la speranza di rivedere ancora una volta l’amata icona horror armato di motosega e doppietta far strage di demoni tra una battutaccia sessista e l’altra.
17 Curiosità su Evil Dead Rise
- Il regista Lee Cronin ha dichiarato in un’intervista che per il film sono stati utilizzati 6.500 litri (o 1.720 galloni) di sangue finto.
- La pizzeria si chiama Henrietta’s. Un riferimento a Henrietta Knowby, il demone nel seminterrato in Evil Dead 2.
- Nel podcast “Extra Vision”. Il regista Lee Cronin ha rivelato che tutti i nomi dei personaggi prendono il nome da attori che erano apparsi in precedenza nella serie Evil Dead.
- Nello show “Extra Vision”, il regista Lee Cronin ha condiviso il nome dell’edificio in cui è ambientato il film. Il “Monde” è un anagramma di “Demon”.
- Questo sequel riporta gli Evil Dead alla New Line Cinema, che ha distribuito l’uscita nelle sale del film originale nel 1981.
- È l’unico film di Evil Dead a non presentare il veicolo Oldsmobile Delta 88 Royale del 1973 apparsa in tutto il franchise di Evil Dead fino ad oggi (così come in molti altri film di Raimi). Nonostante ciò Cronin ha rivelato che la motosega nel film è esattamente dello stesso colore della Oldsmobile Delta.
- Quando Beth e Kassie cadono dall’ascensore attraverso il fiume di sangue, Beth cerca di svegliare Kassie come Steve cercava di svegliare sua figlia Carol Anne nel film Poltergeist – Demoniache presenze (1982)
- Cameo di Bruce Campbell: nel primo dei tre dischi che Danny ascolta, si può sentire Bruce dire “Distruggilo! Si chiama il Libro dei Morti per un motivo!” Alla premiere di Beyond Fest, il regista Lee Cronin ha suggerito che Campbell potrebbe interpretare di nuovo l’Ash nella registrazione poiché la serie ha avuto più casi in cui Ash è tornato indietro nel tempo e ha incontrato il Naturom Demonto / Necronomicon Ex-Mortis.
- Il regista Lee Cronin ha confermato online che il gatto visto e sentito nelle prese d’aria del complesso di appartamenti sopravvive effettivamente agli eventi del film
- In omaggio alle precedenti voci del franchise di Evil Dead, Ellie è posseduta in un ascensore che la trattiene avvolgendole violentemente cavi elettrici attorno alle braccia, alle gambe e al collo in un modo simile a come alberi e rami hanno trattenuto Cheryl, Bobby Joe e Mia nei film La casa (1981), La casa 2 (1987) e La casa (2013) rispettivamente quando erano posseduti.
- I deadite fanno alcuni riferimenti a film precedenti nei loro dialoghi. Dicono che tutti saranno ” Morti all’alba” (“Dead by Dawn”) ed Ellie dice a Beth “Ti ingoierò l’anima”.
- Durante l’attacco nel corridoio, Ellie (Alyssa Sutherland) morde l’occhio di uno dei residenti e lo sputa nella bocca di un altro. Questa azione è molto simile ad una scena di La Casa 2 (Evil Dead 2: Dead By Dawn)
- A parte l’ovvia ondata di sangue proveniente dall’ascensore, ci sono altri riferimenti a Shining (1980) di Stanley Kubrick. All’inizio del film c’è una soggettiva veloce attraverso i boschi proprio come quello usato nei film e nella serie originali di Evil Dead per simboleggiare il movimento delle entità demoniache. In un momento sorvola un lago, in modo molto simile all’intro di Shining. Più tardi, quando Ellie (Alyssa Sutherland) viene lasciata fuori dall’appartamento, Beth (Lily Sullivan) tiene la porta d’ingresso in modo molto simile a come fa Jack Nicholson quando Shelley Duvall lo rinchiude nella dispensa. Viene utilizzata la stessa inquadratura dal basso verso l’alto.
- Il suono di Ellie che morde il bulbo oculare di un uomo nel corridoio è in realtà una registrazione audio di Bruce Campbell che morde furiosamente una mela.
- Una delle righe riprodotte sul disco afferma che esistono “3 volumi del libro”. 1° volume: l’originale Sam Raimi/Bruce Campbell / 2° volume: remake del 2013 / 3° volume: Evil Dead Rise, tutto per rendere canonica l’intera serie.
- Beth che dice “Vieni a prenderla!” alla creatura demoniaca mentre impugna un fucile è un omaggio ad Ash Williams (Bruce Campbell) che pronuncia la stessa battuta mentre impugna un fucile nel finale al supermercato in L’armata delle tenebre, il film finale della trilogia di Evil Dead.
- Quando il libro appare, è avvolto in un sudario che rispecchia il volto del libro di Evil Dead II. Solo per rivelare qualcos’altro. Se si tentasse una sovrapposizione del Libro dei Morti di “ED-II” si noterebbe che l’ombreggiatura corrisponde.